In questo senso il mondo cooperativo rappresenta un modello di economia alternativo a quello liberista, basato sul profitto individuale.
Ancora oggi i valori e i principi cooperativi continuano ad essere la più grandericchezza per il mondo cooperativo al punto da costituire anche un importante fonte di vantaggio competitivo.
Il successo di una cooperativa dipende infatti dal grado in cui i cooperatori riescono a dar vita ad un’impresa che incarni in pieno i valori di mutualità, solidarietà, democrazia e pluralismo.
Anche per questo l’ACI (Alleanza Cooperativa Internazionale), a cui Legacoop aderisce, ha ritenuto opportuno sintetizzare i principi che guidano l’agire dei cooperatori in un’apposita Tavola dei Principi, approvata dal XXXI Congresso, tenutosi a Manchester nel 1995.
Sempre nel 1995, poi, la Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue ha deciso di elaborare una Carta dei valori cooperativi, vero e proprio punto di riferimento per ogni cooperatore degno di questo nome.
7° Principio: Interesse verso la comunità
Le cooperative lavorano per uno sviluppo sostenibile delle proprie comunità attraverso politiche approvate dai propri soci.
1. Il socio è il nucleo originario di ogni forma di mutualità e rappresenta il primo riferimento concreto dell’azione cooperativa.
2. Le imprese cooperative svolgono il proprio ruolo economico a favore dei cooperatori, delle generazioni future, della comunità sociale. Esse offrono ai propri partecipanti sicurezza, vantaggi e riconoscimenti in proporzione al concorso individuale di ognuno.
3. la principale risorsa della cooperazione è rappresentata dagli individui che ne fanno parte. Ogni cooperativa deve valorizzarne il lavoro, stimolarne e riconoscerne la creatività, la professionalità, la capacità di collaborare per il raggiungimento degli obiettivi comuni.
4. Il cooperatore si manifesta innanzitutto con il rispetto per le persone. Al cooperatore si richiede franchezza, spirito di giustizia e senso di responsabilità, qualunque sia il suo ruolo o la sua posizione.
5. Le imprese cooperative si manifestano con la qualità dei lavori che si svolgono , la trasparenza, l’onestà e la correttezza dei comportamenti.
6. La cooperazione considera il pluralismo sempre un bene. Nei rapporti che intrattiene con le altre forze economiche, politiche e sociali essa rispetta la loro natura, opinione, cultura e agisce secondo la propria originalità, autonomia, capacità di proposta.
7. L’esistenza della cooperazione, il suo segno distintivo, la sua regola sono fondate sul principio di solidarietà. Al fondo di ogni relazione o transazione tra soggetti economici esistono sempre i rapporti umani.
8. La cooperazione interpreta il mercato come luogo di produzione di ricchezza, di rispetto della salute e dell’ambiente, di sviluppo dell’economia sociale. Essa agisce nel mercato non solo in osservanza delle leggi, ma secondo i principi di giustizia e utilità per i propri soci e per la collettività.
9. La cooperazione concorre allo sviluppo del mercato migliorando le imprese esistenti e creandone di nuove; organizzando la domanda, rispondendo ai bisogni della collettività. Con questi significati essa intende la promozione cooperativa.
10. La cooperazione considera il diritto e il rischio di fare impresa come manifestazioni di libertà.
11. la cooperazione regola i rapporti interni sulla base del principio di democrazia. Le imprese cooperative realizzano compiutamente le proprie finalità associandosi nel movimento cooperativo, che promuove tra di loro, che ne valorizza i patrimoni collettivi, garantendo le adeguate forme di controllo.
12. La mutualità cooperativa, definita dai principi dell’Alleanza Cooperativa Internazionale, non è solo un modo di produrre e distribuire la ricchezza più adeguato agli interessi dei partecipanti, ma una concezione dei rapporti umani. La cooperazione trova le proprie radici nel valore dell’imprenditorialità associata, ricerca il proprio sviluppo nel mercato, considera proprio fine il miglioramento delle condizioni materiali, morali e civili dell’uomo
I principi ispiratori della cooperazione (la mutualità, la solidarietà, la democrazia) determinano una profonda differenza tra le imprese cooperative e le altre società di capitali (ad esempio le società per azioni).
La prima differenza è che all’interno di una cooperativa vige la democrazia: ogni socio ha diritto a un solo voto (principio “una testa, un voto”), mentre nelle altre imprese di capitali i soci contano in funzione del capitale conferito.
La seconda differenza riguarda le finalità dell’impresa: per le società di capitali il fine unico è il profitto, per le cooperative, invece, il fine è la mutualità.
Concretamente, mentre per l’impresa di capitale gli utili vengono divisi tra gli azionisti in funzione delle quote di capitale, al contrario gli utili di una cooperativa vengono quasi interamente reinvestiti nello sviluppo della cooperativa stessa e nel rafforzamento del patrimonio cooperativo, formato dalle cosiddette “riserve indivisibili”.
In caso di scioglimento della società, il patrimonio sociale deve essere donato ai fondi di promozione cooperativa, che si occuperanno di promuovere la nascita e lo sviluppo di altre cooperative.
Ciò comporta che, mentre gli azionisti di una impresa ordinaria risultano essere i veri proprietari dell’azienda, i soci di una impresa cooperativa sono soltanto i gestori di un patrimonio fortemente legato ad un territorio e che verrà trasmesso alle future generazioni.
Per questo le cooperative sono imprese che mettono al primo posto le persone rispetto al denaro, il lavoro rispetto al capitale.
Richiamando le risoluzioni N.47/90 del 16 dicembre 1992, N. 49/155 del 23 dicembre 1994, N. 51/58 del 12 dicembre 1996 e la risoluzione N.54/123 del 17 dicembre 1999, in cui l’Assemblea richiedeva al Segretario Generale di ricercare l’opinione dei Governi sulla bozza di linee guida tendenti a creare un ambiente di sostegno per lo sviluppo delle cooperative come pure di fornire, se necessario, una versione riveduta di tali linee guida per la loro adozione,
Riconoscendo che le cooperative, nelle loro varie forme, promuovono la massima partecipazione possibile nello sviluppo economico e sociale di tutte le persone , incluso le donne, i giovani, gli anziani e i disabili, e che esse stanno diventando uno dei maggiori fattori di sviluppo economico e sociale,
Riconoscendo anche l’importante contributo ed il potenziale di tutte le forme di cooperative nello assicurare il follow up del Summit Mondiale per lo Sviluppo Sociale, tenuto a Copenhagen dal 6 al 12 Marzo 1995, della 4° Conferenza Mondiale sulle Donne, che si è svolta a Pechino dal 4 al 15 Settembre 1995; e della 2° Conferenza ONU sugli Insediamenti Abitativi (Habitat II), tenuta ad Istanbul dal 3 al 14 giugno 1996, e dei loro rispettivi riesami quinquennali, come pure del Summit Mondiale dell’Alimentazione , tenuto a Roma dal 13 al 17 novembre 1996;
1.Recepisce il rapporto del Segretario generale;
2.Richiama l’attenzione degli Stati Membri sulla bozza di linee guida tendenti a creare un ambiente di sostegno per lo sviluppo delle cooperative, affinché tali linee guida siano prese in considerazione nella fase di elaborazione o revisione delle politiche nazionali sulle cooperative;
3.Incoraggia i Governi a prendere in esame, laddove appropriato, una revisione delle norme giuridiche ed amministrative che regolano le attività delle cooperative, allo scopo di assicurare un ambiente di sostegno a queste imprese, come pure la tutela e la promozione del potenziale delle cooperative nell’aiutare i governi a raggiungere i propri obiettivi;
4.Esorta i Governi, le organizzazioni internazionali e le agenzie specializzate, in collaborazione con le organizzazioni cooperative nazionali ed internazionali, a dare la giusta considerazione al ruolo ed al contributo delle cooperative nell’implementazione ed nel proseguimento dei risultati del Summit Mondiale per lo Sviluppo Sociale, della 4° Conferenza Mondiale sulle Donne e della seconda Conferenza ONU sugli Insediamenti Abitativi (Habitat II) e dei rispettivi riesami quinquennali, come pure del Summit Mondiale dell’Alimentazione, attraverso, inter alia:
a) l’utilizzo e lo sviluppo del pieno potenziale e del contributo delle cooperative per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sociale, in particolare lo sradicamento della povertà, la generazione di piena occupazione produttiva e la promozione dell’integrazione sociale;
b) l’incoraggiamento e la facilitazione della creazione delle cooperative e del loro sviluppo, incluso l’assunzione di misure tendenti a permettere alle persone che vivono in povertà o appartenenti a gruppi vulnerabili di impegnarsi su base volontaria nella creazione e nello sviluppo delle cooperative;
c) l’adozione di misure appropriate tendenti a creare un ambiente di sostegno e che favorisca lo sviluppo delle cooperative attraverso, inter alia, lo sviluppo di una partnership tra Governi e movimento cooperativo;
5.Invita i Governi, in collaborazione con il movimento cooperativo, a sviluppare programmi per promuovere e rafforzare la formazione dei soci, dei leaders eletti e del management professionale cooperativo, laddove appropriato, e a creare o migliorare i dati statistici sullo sviluppo delle cooperative e sul loro contributo alle economie nazionali;
6.Invita i Governi, le organizzazioni internazionali, le agenzie specializzate e le organizzazioni cooperative locali, nazionali, ed internazionali a continuare nell’osservanza annuale della Giornata Internazionale delle Cooperative, il primo sabato del mese di luglio, come proclamato dall’Assemblea Generale nella sua risoluzione n.47/90;
7.Richiede al Segretario Generale, in collaborazione con le relative organizzazioni del sistema ONU ed altre organizzazioni internazionali, di sostenere gli Stati membri, come appropriato, nei loro sforzi di creare un ambiente di sostegno e sviluppo delle cooperative e di promuovere uno scambio di esperienze e prassi migliori attraverso, inter alia, conferenze, seminari, workshops a livello nazionale e regionale;
8.Richiede inoltre al Segretario Generale di presentare un rapporto sull’implementazione della presente risoluzione alla 58° Sessione dell’Assemblea Generale
88ma Assemblea Plenaria delle Nazioni Unite
New York, 19 dicembre 2001