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Welfare Aziendale Cooperativo. La nuova rete di centri estivi.

 

 

Le cooperative di Legacoop Bologna fanno sistema per potenziare i servizi di welfare aziendale a favore dei propri soci e dipendenti.

Le cooperative di Legacoop Bologna fanno sistema per potenziare i servizi di welfare aziendale a favore dei propri soci e dipendenti. Legacoop Bologna ha dato impulso e coordinato il lavoro che ha portato alla stipula di una convenzione tra Cadiai, Società Dolce e Opengroup, in qualità di gestori di servizi per l’infanzia, e Manutencoop, Coop Adriatica, Camst, Assicoop e Unipol che offriranno ai propri dipendenti la possibilità di usufruire dei centri estivi per i propri figli, gratuitamente o a condizioni economicamente vantaggiose. Il servizio rientra all’interno dei pacchetti di welfare aziendale che Manutencoop, Coop Adriatica, Camst, Assicoop e Unipol offrono ai propri soci e dipendenti.

I soggetti gestori, per dare una risposta alle esigenze di potenziamento dei programmi di welfare aziendale manifestate da imprese e cooperative, hanno elaborato una proposta per la realizzazione di una rete di centri estivi che, oltre ai figli di dipendenti delle imprese convenzionate, è aperta sia a privati cittadini che ad altre aziende che intenderanno stipulare convenzioni per i propri collaboratori. Le cooperative sociali interessate non saranno semplici gestori poiché metteranno a disposizione il servizio per i loro soci e dipendenti all’interno dei propri pacchetti di welfare aziendale. Il servizio prende le mosse da un progetto pilota condotto da Manutencoop a partire dal 2013, finanziato nell’ambito di un bando promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che prevedeva la possibilità per i figli dei dipendenti di partecipare gratuitamente ai centri estivi nelle province di Modena e Bologna.

“All’interno della convenzione e nel percorso che ha portato alla sua stipula ci sono diversi elementi innovativi. Il primo punto che va evidenziato – ha commentato Rita Ghedini, presidente di Legacooop Bologna, nel corso della conferenza stampa di presentazione della convenzione che si è tenuta oggi – è che ci troviamo di fronte ad una di quelle innovazioni sociali che migliorano concretamente la qualità della vita di migliaia di famiglie. Questa è l’innovazione che ci piace e su questo terreno la cooperazione continua ad essere d’esempio. Come Legacoop Bologna, inoltre, non possiamo che vedere con favore la duplice forma di collaborazione che si è attivata tra le cooperative: da un lato le cooperative che erogano il servizio, dall’altro l’aggregazione della domanda di chi usufruirà del servizio. E’ il mestiere delle cooperative – aggiunge Ghedini – si intercetta un bisogno e si cerca il modo per soddisfarlo. Con questa convenzione riusciamo a farlo in maniera efficace, estendendo il servizio e garantendo la qualità”. La rete dei Centri estivi copre tutto il territorio provinciale: si tratta complessivamente di 26 strutture che offrono servizi di Centro estivo, gestiti dalle cooperative convenzionate. La capienza è di 340 posti per i servizi rivolti a bambini da 1 a 5 anni e di 120 posti a settimana, per cinque settimane, per bambini dai 6 agli 11 anni. La convenzione è estesa anche a Imola e  in Romagna, in altre 9 strutture presenti nei territori di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, grazie al coinvolgimento delle coop sociali Seacoop, Società Dolce e  ZEROCENTO. Oltre al servizio offerto ai bambini, l’attivazione della convezione consente di garantire una continuità lavorativa per quel gruppo di educatori professionali che durante il periodo scolastico lavorano nei servizi integrativi nei vari plessi territoriali.

“Uno degli obiettivi strategici della cooperazione bolognese è quello di estendere il welfare e far crescere il numero di persone che usufruiscono dei servizi. Le cooperative lo stanno facendo promuovendo il welfare aziendale per i propri soci e dipendenti, – spiega la presidente di Legacoop Bologna – operando in maniera sussidiaria rispetto al pubblico. Non siamo in concorrenza con i servizi offerti dal pubblico, non ci interessano competizioni di questo tipo:vogliamo estendere i servizi rivolgendoci alla vasta platea degli esclusi e non contenderci la gestione dei servizi esistenti. Questa convenzione dimostra che l’unico nostro interesse è quello di dare un servizio a quei soci e dipendenti delle nostre cooperative che ne hanno bisogno. Lo stiamo facendo valorizzzando il know how maturato in anni di gestione di servizi di welfare e facendo sinergia tra cooperative. In quest’ottica – conclude Rita Ghedini – siamo interessati ad un confronto con le amministrazioni pubbliche”.