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CO.TA.BO. tassisti soccorritori a Bologna

La cooperativa bolognese COTABO RADIOTAXI BOLOGNA ha equipaggiato 15 mezzi con defibrillatori automatici (DAE). L’intervento dei taxi, i cui conducenti hanno seguito un corso di formazione specifico, anticiperà soltanto e non sostituirà quello dell’ambulanza.

L’intervento dei taxi, i cui conducenti hanno seguito un corso di formazione specifico, anticiperà soltanto e non sostituirà quello dell’ambulanza. “Cotabo tiene molto ad avere un ruolo attivo nel benessere dei cittadini – sottolinea il presidente della cooperativa Riccardo Carboni -. Speriamo di ricevere meno richieste possibili, ma di essere utili in caso di emergenza”.

Il progetto è lanciato a Bologna dalla cooperativa di tassisti Cotabo e dall’Azienda Usl, sotto la regia del Comune: è il primo in Europa che coinvolge i taxi nel soccorso. Il grande vantaggio dei tassisti, infatti, è che, attraverso la centrale, sono geolocalizzati. La centrale 118 è coordinata con quella di Cotabo: in caso di arresto cardiaco, quando i minuti possono fare la differenza fra la vita e la morte, se un taxi con defibrillatore è in zona viene inviato ad intervenire, in attesa dell’ambulanza. “I tassisti – ha spiegato Giovanni Gordini, direttore del dipartimento emergenza dell’Asl – ovviamente non si sostituiscono al 118, ma in caso di arresto cardiaco l’intervento tempestivo è fondamentale, ogni minuto che passa, le possibilità di salvare una vita diminuiscono del 10%.In questo modo, quando arriva l’ambulanza, c’è già stato un primo intervento che può rivelarsi decisivo”.

“L’idea – dice Riccardo Carboni, presidente di Cotabo – è stata lanciata da alcuni nostri associati che nel loro tempo libero fanno volontariato come soccorritori. Per noi si tratta di un impegno civico per il bene della città, che noi viviamo al 100%: quello che è possibile fare, proviamo a farlo. Il nostro obiettivo è riuscire ad ampliarlo, dotando presto del defibrillatore altri tassisti che vorranno aderire”.

 

Intervista al Presidente di Cotabo, Riccardo Carboni  e al Dott. Giovanni Gordini Direttore del Dipartimento di Emergenza dell’Ausl di Bologna