La tavola rotonda organizzata da Legacoop Bologna, Legacoop Imola e Legacoop Sociali, ospitata presso le sale appena rinnovate del Teatro Testoni (che ha recentemente subito un grave furto), ha esplorato un tema centrale per il futuro: costruire una nuova cultura della partnership tra pubblico e privato, che permetta di condividere responsabilità e progettualità, aprendo così una nuova fase nella gestione dei servizi.
Il titolo dell’evento, “Amministrazioni locali e cooperative sociali da controparti a partner: le opportunità dell’ordinamento e la costruzione di partnership sostenibili”, ha posto l’accento su una collaborazione che va oltre i tradizionali ruoli contrapposti.
A parlarne: Carlo Alberto Gollini, presidente di Legacoop Imola, Luciano Gallo, referente innovazione amministrativa, contratti pubblici, diritto del terzo settore ANCI Emilia Romagna, Luigi Gili, dell’Osservatorio di diritto comunitario e nazionale sugli appalti pubblici, Paolo Bordon, direttore generale AUSL Bologna, Valerio Montalto, direttore generale del Comune di Bologna, Daniela Spadoni, Assessora al Welfare del Comune di Imola, Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna e Alberto Alberani, responsabile Legacoop sociali Emilia-Romagna. A coordinare gli interventi, Simone Fabbri, Responsabile sostenibilità Legacoop Bologna.
Ad aprire i lavori, Luciano Gallo, che ha offerto una panoramica sull’attuale quadro giuridico che regola i rapporti tra pubblico e privato, sottolineando l’importanza di seguire una “traiettoria innovativa” nello sviluppo delle partnership, in linea con le raccomandazioni europee sull’economia sociale. Ha evidenziato come, in fase di appalto, sia essenziale non solo considerare il profitto, ma anche le ricadute sociali e ambientali, integrando questi fattori tra i criteri di valutazione.
L’intervento dell’avvocato Luigi Gili si è concentrato sul concetto di partenariato, in particolare su come le pratiche di co-progettazione, inizialmente sperimentate nei servizi per le persone, si stiano ora estendendo a molti altri settori. Ha illustrato le varie tipologie di partenariato – istituzionale, collaborativo, contrattuale e speciale – e ha affrontato il tema della rigenerazione, un processo che deve evolvere da “value for money” a “value for society”.
Valerio Montalto, nel suo intervento, ha posto l’accento su una domanda fondamentale: non tanto se pubblico e privato debbano lavorare insieme, ma se condividano una piattaforma di valori aggiornata, considerando le sfide attuali che richiedono risposte sempre più rapide. Ha portato come esempio temi complessi come l’emergenza abitativa e la difficoltà nel reperire candidati per i concorsi pubblici, proponendo un approccio che massimizzi l’impatto di ogni euro investito, coinvolgendo il maggior numero di persone e rispondendo a più bisogni contemporaneamente.
Il tema delle competenze è stato centrale nell’intervento di Daniela Spadoni, che ha dichiarato che la co-progettazione rappresenta la sfida del futuro, aspettandosi un contributo innovativo e significativo dalle cooperative sociali.
A chiudere la tavola rotonda è stata Rita Ghedini, che ha sottolineato l’importanza di mantenere la coerenza nel rapporto pubblico-privato. Ha inoltre auspicato che le cooperative sociali siano coinvolte nei tavoli di contrattazione dei bilanci comunali, poiché per co-progettare in maniera efficace è fondamentale condividere sia il quadro dei bisogni che quello delle risorse.
L’evento si è concluso con la fase congressuale di Legacoop Sociali, guidata da Alberto Alberani.