Bologna, 7 mar. – Una foto al centro del grande palco del Cinema Modernissimo e una scritta che dice semplicemente: Ciao Raffaele.
Si apre così l’Assemblea dei delegati di Legacoop Bologna, con il saluto a Raffaele Mazzanti, presidente di Legacoop Imola, scomparso prematuramente qualche giorno fa.
Dopo gli adempimenti istituzionali, ad aprire i lavori è Daniele Montroni, presidente di Legacoop Emilia-Romagna, che ha messo in evidenza tre temi su cui “il sistema cooperativo ha molto da dire e su cui ci sono grandi margini di crescita” ovvero l’incremento del turismo, il bisogno di casa e la transizione demografica che a Bologna “non solo tiene, ma aumenta”.
“Per interpretare al meglio questi cambiamenti”, prosegue Montroni, “è necessario avere consapevolezza che la nostra storia, che noi abbiamo il dovere di valorizzare e di far conoscere, non è più sufficiente” ed è arrivato il momento, dopo i confronti territoriali, di aprire la discussione “su come ci organizziamo e su come mettiamo in discussione gli strumenti che ci sono”.
Sono tanti i temi che tocca la Presidente di Legacoop Bologna Rita Ghedini nel suo discorso per L’introduzione e l’approvazione del documento territoriale: dalla relazione con le comunità, perché “la cooperazione si sviluppa nella misura in cui corrisponde a bisogni individuali che trovano nello scambio mutualistico soddisfazione “alle migliori condizioni”; alla consapevolezza del fattore comune, l’importanza cioè di una conoscenza tra le cooperative stesse, affinché “possano predisporre strumenti utili ad accompagnare la progettazione dei rapporti di sistema e la costruzione di filiere innovative.”
E ancora, la necessità di lavorare perché l’impresa cooperativa venga percepita come “utile e giusta” e quindi l’importanza di misurarne le performance di sostenibilità economica, sociale e ambientale, come nell’ultimo Report di sostenibilità, dove “è emerso che le imprese campione si collocano per un 33% tra l’ottimo e il buono, per un 51% soddisfacente e per un 16% sufficiente e dove nessuna si colloca nella fascia bassa del rating.”
Infine, coerentemente con il tema dell’assemblea – Immagina – uno sguardo al futuro, dove “è fondamentale aver cura di trasferire, intatto, auspicabilmente arricchito, il capitale economico, culturale e valoriale della cooperazione accumulato nel passaggio tra generazioni.”
Il futuro è anche al centro dei quattro panel pensati per dare voce direttamente al mondo cooperativo, attraverso quattro parole che rappresentano anche quattro temi caldi del presente.
La prima parola è Rigenerazione, intesa in senso ampio: rigenerazione cooperativa, rigenerazione delle competenze, rigenerazione urbana. A discuterne sono Anna Laura Ciampi, Presidente di Kiez Agency, Alessandro Hinna, Presidente di CNS e Luca Lorenzini, Presidente di Risanamento.
Per Anna Laura Ciampi la rigenerazione riguarda certamente lo spazio urbano, ma “deve essere pensata con le comunità, con le persone che vanno poi a vivere quelle realtà” come dimostra il progetto della stessa Kiez Agency, realizzato in una zona complessa di Ivrea che si chiama Fuori Centro.
Luca Lorenzini di Risanamento pone invece l’accento sul ruolo delle cooperative a proprietà indivisa, che potrebbero avere un ruolo centrale nell’attuale crisi degli alloggi bolognesi, ma che “senza un intervento pubblico” sui costi, rischia di non riuscire ad assolvere il proprio ruolo.
Alessandro Hinna di CNS, partendo dalla necessità di muoversi “da un’etica delle enunciazioni a un’etica della responsabilità delle pratiche quotidiane” ha parlato di “rigenerazione delle competenze” ovvero capire come “gli strumenti di sistema possano contribuire ad affermare nella pratica quotidiana un ruolo, quello del protagonismo della cooperazione, che è assolutamente necessario nel momento attuale.”
Il secondo panel è dedicato alla parola Prossimità, una parola che nel mondo della cooperazione significa cura e attenzione per le fragilità, per le persone sole, per gli anziani, per chi ha disabilità, ma che significa anche costruzioni di reti e di relazioni di fiducia come nuova frontiera del welfare.
A parlarne, Giulia Casarini, Presidente di CADIAI, Laura Baiesi, Portavoce Generazioni Bologna, Gabriele Marchioni, presidente del Teatro la Baracca Testoni.
Per inquadrare la parola prossimità, Laura Baiesi utilizza l’esperienza di un viaggio in un piccolo paese dell’entroterra molisano, Montecchio, dove alcuni giovani hanno dato vita a piccole realtà cooperative, rispondendo a bisogni territoriali. In quel contesto è stato evidente “come la cooperazione possa essere un modello che rassicura e di come faccia della prossimità un elemento caratterizzante.”
Giulia Casarini ha parlato di importanza della prossimità “come rete di protezione” anche in ottica di prevenzione dei bisogni “prima che diventino dirompenti”. Per questo è necessaria una collaborazione con l’ente pubblico in maniera strutturata “perché permette di vedere e riprogrammare gli interventi, i bisogni e le potenzialità che ci sono”.
Per Gabriele Marchioni la prossimità trova spazio in due declinazioni, la prima rispetto ai destinatari del lavoro del Teatro Testoni, ovvero i bambini, quindi “essergli vicini in un periodo di grandi cambiamenti attraverso la cultura che è un’occasione di stimolo e non solo di intrattenimento”.
E la seconda è invece la prossimità territoriale, di cui è stata fatta esperienza durante i due anni di chiusura del teatro e il trasloco forzato in Corticella, dove “abbiamo dovuto capire come creare e stringere alleanze con le strutture già presenti”.
Delle minacce e delle opportunità di Intelligenza artificiale e digitalizzazione hanno dibattuto, nel terzo panel in programma, Claudio Leoni, Direttore Generale Unilog, Giovanni Dognini, Presidente di Open Group e Eros Gualandi, Presidente de Il Raccolto.
Attraverso un progetto di informatizzazione e intelligenza artificiale, portato avanti con l’Università di Bologna, Unilog, sta cercando di risolvere un problema, ovvero ottimizzare, attraverso l’uso di database sempre più accurati, la pianificazione dei volumi delle spedizioni. Che significa dare una giusta collocazione spaziale agli oggetti da spedire all’interno degli automezzi.
Giovanni Dognini nel suo ragionamento parte da un dato: “le persone e i servizi sociali gestiti dalle persone generano continuamente dati e generano continuamente conoscenza”. Questo significa che tutti questi dati possono essere letti e interpretati dall’AI che “potrà darci letture storiche e letture predittive”.
Per Eros Gualandi la sfida risiede nell’Interpretare e gestire le variabili di relazione quasi infinite tra tra acqua, piante, terreno o animali, prendendo come modello quello della meteorologia che già da anni ha creato sistemi predittivi sempre più efficaci, grazie alla capacità di gestione di enormi moli di dati.
E poi la sfida della conoscenza, un’apertura mentale necessaria in un contesto dove “il primo nostro grande problema è quello di trovare collaboratori e personale che stiano al passo con quello che sta succedendo”.
In quanti modi la parola Sostenibilità è parte dell’identità cooperativa?
Con questa domanda si apre l’ultimo dei quattro panel tematici della giornata, aprendo la discussione a un ambito dove la cooperazione ha già per costituzione quegli elementi necessari a uno sviluppo sostenibile come l’inclusività, il rispetto per il territorio, o la coesione sociale.
Sul palco Francesco Malaguti, Presidente di Camst Group, Mario Cifiello, Presidente Coop Alleanza 3.0 e Simona Caselli, Presidente di Granlatte.
Francesco Malaguti sottolinea l’importanza di “avere tutti a bordo” quando si mettono in atto pratiche di sostenibilità in azienda. Ed è per questo che “abbiamo cambiato il nostro statuto” con l’idea di “rilanciare tutto quello che siamo, i nostri valori, i valori della cooperazione”.
E da lì è partito dopo un anno un grande coinvolgimento”.
Simona Caselli sottolinea la responsabilità di chi come, Granarolo, lavora in un ambito come quello alimentare, in cui la sostenibilità è necessaria in “tutti i passaggi della filiera e quindi su tutto il ciclo del prodotto”, dal foraggio, al benessere animale, fino al trasporto e la gestione degli sprechi.
“In realtà”, prosegue Simona Caselli, “con tutte le tecniche di precisione, la sensoristica, i big data e penso nei prossimi anni, non tanto in là’, intelligenza artificiale, noi abbiamo un livello di controllo di tutte le variabili che può portare addirittura a gestire degli allevamenti che sono carbon negative”. E in questa prospettiva grande importanza ha la cooperazione, per facilitare l’uso delle tecnologie anche in quelle aziende, che in ambito agricolo, sono ancora piccole o medio piccole.
Chiude il panel Mario Cifiello, sottolineando come per Coop Alleanza 3.0, la sostenibilità si sviluppa “su quattro parole chiave: il cibo, il rispetto dell’ambiente, la sicurezza alimentare e l’eticità. Quattro assi fondamentali su cui non da oggi abbiamo costruito la nostra identità.”
“Tutto questo, però”, conclude Mario Cifiello, “non è una scelta di marketing, ma una scelta legata all’idea di cambiare le regole del gioco e del mercato e contribuire a pensare un modo di produrre diverso da quello del passato”.
A Mattia Granata, presidente dell’Area Sud di Legacoop nazionale, spetta il compito di delineare il quadro macro economico italiano e l’andamento delle cooperative.
Il punto di partenza del ragionamento di Granata è la crescita del Paese, “dove siamo ritornati alle cosiddette percentuali di crescita dello zero virgola, e con un rallentamento che si sta avvicinando pericolosamente allo stop”.
In questo quadro però ci sono alcuni elementi che Granata definisce “non negativi”, come “il rientro dell’inflazione, il rientro dei costi dell’energia, e il PNRR”. Quest’ultimo è per Granata “ l’unico impulso espansivo all’economia” e risulta quindi fondamentale non mancare gli obiettivi.
Per quel che riguarda le problematiche più sentite, se prima della pandemia “era sempre menzionato il credito e la burocrazia” ora “il problema dei problemi” è la scarsità di manodopera, che in Emilia Romagna supera il 55% insieme all’aumento delle materie prime.
L’ultimo atto dell’Assemblea dei delegati di Legacoop Bologna è affidato all’intervista di Anna Trebbi, caposervizio economia di Rainews 24, al Presidente di Legacoop Simone Gamberini.
Tra i punti affrontati, la tenuta del mondo cooperativo che “ha retto le varie crisi degli ultimi anni ed anche riuscito a consolidarsi patrimonialmente”, le richiesta di un” impegno diverso su più livelli alle istituzioni, non solo italiane, ma soprattutto europee” di fronte, tra le altre cose, alla recente crisi del Mar Rosso che “sta mettendo in discussione tutte le catene di fornitura e anche l’export di una parte del mondo cooperativo e del mondo imprenditoriale”.
Sulla stessa scia si inserisce anche la richiesta di “un cambio di passo strutturale” e “politiche industriali, politiche di sistema, non solo nazionali, ma soprattutto europee” in grado di supportare lo sviluppo di concetti chiave come “la transizione ecologica e digitale”.
E ancora il pnrr, “che rischia di essere un’occasione mancata” perché “porterà alla realizzazione di una parte delle infrastrutture che nel nostro Paese erano attese da una ventina d’anni, ma non un salto in avanti strategico”.
Infine, uno sguardo ai prossimi impegni dove spicca l’assemblea del Social economy europe, l’associazione che raggruppa tutte le imprese dell’economia sociale “per chiedere a gran voce al governo italiano che batta un colpo” perché noi abbiamo un’agenda cooperativa che possiamo offrire al Paese”.