Bologna, 12 lug. – Un rapporto proficuo, basato sulla reciprocità e costruito con la co-progettazione. Il rapporto tra l’ecosistema delle imprese afferenti a Legacoop Bologna e l’Università di Bologna ha radici lontane, ma è stato ufficializzato in tempi recenti attraverso una serie di atti formali, come il primo accordo quadro del 2007 e la nascita di Almavicoo, il centro universitario per la cooperazione, prossimo a festeggiare i primi 10 anni di progettualità nel 2025.
Nasce su questi presupposti l’evento Co-progettare l’innovazione. Un’alleanza tra cooperazione e Università di Bologna, che ha coinvolto oltre 50 persone tra mondo universitario e cooperazione, presidenti, responsabili delle risorse umane, della formazione e dell’innovazione, nello spazio Baia di Dumbo. Le imprese cooperative e l’Area innovazione dell’Università di Bologna, dopo una prima parte in plenaria, hanno partecipato a tre tavoli di lavoro tematici, sviluppati su tre traiettorie: recruiting, alta formazione e innovazione.
“Le transizioni che stiamo vivendo – demografica, ambientale e digitale – necessitano di alleanze e strumenti nuovi, la co-costruzione di ecosistemi territoriali in grado di produrre innovazione, ha dichiarato in apertura di lavori Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna. “In questa logica si muove l’accordo siglato tra Legacoop Bologna e Alma Mater Studiorum, così come Almavicoo, il centro universitario costruito e gestito insieme per formare e promuovere l’impresa cooperativa. L’iniziativa di oggi – conclude Ghedini – valorizza la qualità generativa delle nostre relazioni e la volontà di procedere insieme per rispondere meglio ai bisogni emergenti delle cooperative, delle socie e dei soci e delle comunità nelle quali operiamo”.
“I rapporti che L’Università di Bologna ha con Legacoop Bologna e quindi con il mondo cooperativo sono ben consolidati da anni e di grande soddisfazione per l’Ateneo – commenta Claudio Melchiorri, Delegato per i rapporti con le imprese e la ricerca industriale dell’Università di Bologna – Giornate come queste permettono di consolidare opportunità di collaborazione già esistenti (formazione e innovazione) e di avviarne altre, come il job placement e l’impegno pubblico. Facilitano inoltre contatti con molte realtà aziendali del territorio, consentendoci di rafforzare il nostro impatto sull’ecosistema produttivo e sociale della regione, e di rispondere in modo più appropriato e puntuale alle reali esigenze. Auspico che iniziative come quella di oggi possano essere replicate anche in futuro”.
“L’Università di oggi è chiamata ad aprirsi sempre di più alla società, ai cittadini e alle cittadine”, ha commentato Maria Letizia Guerra, Delegata del Rettore per l’Impegno Pubblico, e per fare questo deve stringere alleanze con gli interlocutori del territorio come Legacoop Bologna, capace di leggere e intercettare istanze, urgenze e bisogni.
“Noi, oggi, celebriamo un’alleanza tra l’Università di Bologna e Legacoop Bologna”, conclude Guerra, “che insieme possono far circolare le rispettive conoscenze e le rispettive competenze a vantaggio di bisogni e urgenze sociali per costruire insieme a vantaggio del bene comune.”
L’importanza della co-progettazione “che significa relazione”, è anche al centro dell’intervento di Roberto Vecchi, prorettore per la didattica: “L’Università come torre d’avorio non esiste più e oggi, soprattutto l’università pubblica deve diventare soggetto riconoscibile e utile”. “Il nostro obiettivo, come Università, conclude Vecchi, “è quello di promuovere insieme nuovi percorsi valutati anche sulla base delle domande che ci sono nella società”.
Infine, Alice Corradi, responsabile dell’Area Innovazione dell’Università di Bologna, un organo nato nel 2023 “per concentrare in un presidio unico, competenze che prima erano dislocate in aree diverse”. L’obiettivo è quello di costruire un ponte sempre più efficace
con il territorio “in modo da sviluppare attività che siano effettivamente progettate per avere un impatto per la società”.