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Camst: Un posto di lavoro a 22 donne per non subire più violenza

Continua e cresce il progetto realizzato da Camst in collaborazione con i Centri antiviolenza

Offrire un posto di lavoro a donne vittime di violenza per restituire loro dignità e indipendenza. È questo l’obiettivo del progetto “È ora di cambiare tono” che Camst,  presente in tutta Italia con oltre 11.000 dipendenti – porta avanti dal 2013 in collaborazione con i Centri antiviolenza della rete D.i.Re. e l’ONG COSPE.

A distanza di due anni dall’avvio del progetto, l’azienda fa un bilancio assolutamente positivo dei risultati raggiunti. Sono 22, infatti, le assunzioni effettuate grazie ai piani di inserimento lavorativo nelle strutture produttive (cucine centralizzare, self-service, mense, …) dislocate su tutto il territorio nazionale. Precisamente, 11 in Emilia Romagna, 4 in Friuli Venezia Giulia, 2 in Lombardia e 5 in Toscana. Tutti gli inserimenti lavorativi avvengono nel pieno rispetto della privacy.

Camst, la cui forza lavoro è per l’86% di sesso femminile, grazie al supporto dei volontari dei Centri antiviolenza, ha potuto così offrire un aiuto concreto a tante donne che cercavano di uscire dalla sudditanza psicologica ed economica in cui erano costrette.  “Abbiamo promosso questo progetto – ha dichiarato la Presidente di Camst, Antonella Pasquariello –perché le donne che hanno deciso di dire basta alla violenza non hanno vita facile, spesso devono iniziare da zero, e in questo percorso l’autodeterminazione, anche economica, è fondamentale. Avere un lavoro dignitoso, non in nero, non legato a ricatti o minacce, in un posto sicuro dove viene garantita la privacy,  non è scontato”.