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Si è svolta venerdi 09 marzo 2018, presso l’Auditorium Unipol Banca a Bologna, l’Assemblea dei delegati di Legacoop Emilia Romagna.
Una cooperazione che nella crisi ha subito colpi pesanti – in particolare, come tutte le imprese del comparto, nelle costruzioni – ma ha saputo reagire rinnovandosi, rilanciando il valore della partecipazione dei soci e dei lavoratori, rafforzando le relazioni con le comunità, il territorio e le istituzioni, tenendo e spesso incrementando l’occupazione: è questo, in estrema sintesi, il quadro tracciato dal presidente di Legacoop Emilia-Romagna Giovanni Monti intervenuto in apertura dell’annuale Assemblea dei delegati dell’ Associazione che si è tenuta il 9 marzo presso l’Auditorium Unipol Banca a Bologna
La relazione del Presidente Giovanni Monti (pdf)
ALCUNI DATI DELLA COOPERAZIONE LEGACOOP IN EMILIA-ROMAGNA
Il rapporto integrale si trova qui (pdf) – a cura di Legacoop Emilia in collaborazione con Area Studi Legacoop
Al 31 dicembre del 2016 le cooperative aderenti a Legacoop in Emilia-Romagna erano 920; gli occupati 178.000 una parte significativa dei quali, circa un terzo, opera in altre regioni.
Nel triennio 2014-2016 è stata registrata una crescita aggregata del valore della produzione pari al 5,2% con significative differenze fra i settori: la cooperazione sociale (+10,3%), l’agroalimentare (+9,2%) e il comparto della distribuzione (consumo +7,8% e cooperazione fra dettaglianti +7,1%), crescono ben oltre il dato medio, con un andamento positivo costante. Le cooperative della produzione e lavoro (-2,1%), invece, mostrano un calo nella produzione aggregata, dovuto al non favorevole andamento del comparto delle costruzioni. Per la crisi dell’edilizia anche la cooperazione tra abitanti mostra un delta negativo significativo (-14,6%) alla fine del periodo analizzato.
Sul versante dell’occupazione, risalta il dato della cooperazione fra consumatori (+13,7%) e delle cooperative sociali (+11,4%), con incrementi doppi rispetto al dato aggregato. Positivo anche l’andamento dell’agroalimentare (+7,1%) e della cooperazione di servizi (+5,7%). Risulta, invece, negativo il saldo finale degli occupati nel settore della produzione e lavoro (-8,1%) e nell’abitazione (-8,5%)